Ti trovi qui: Home » Documenti

relazione CUCS Milano 17-10-07

Riunione a Milano il 17 ottobre 2007

PUNTO PRIMO:

Introduzione

Felice Rizzi - Cattedra Unseco

Mettere insieme le ONG è stata una grande sfida, non è facile mettere insieme le università. Si guarda alle università come punto guida: ecco l’importanza della formazione e della ricerca scientifica. Abbiamo tante abilità ma manca una attività di coordinamento locale, nazionale e internazionale.

Occorre saldare i rapporti tra i ministeri esteri, pubblica istruzione e università.

Lanciamo una sfida.

Sito internet del CUCS in costruzione

E’ in collaborazione del politecnico.

All’interno del sito sono elencati gli atenei.

Si può lincare la pagina della cooperazione del proprio server.

 

La pagina "300 parole" è la pagina che cita gli obiettivi del CUCS. All’interno del sito del politecnico ogni ateneo aderente avrà una pagina propria oltre a un link alla proporia pagina web nel proprio server.

L’indirizzo del sito definitivo sarà: www.cucs.polimi.it

L’indirizzo provvisorio è www.rethor.no-ip.org.cucs

PUNTO SECONDO

Dr.ssa Bringhelli - Sportello scuola volontariato

 

Abbiamo voluto che il volontariato fosse un’attività formativa.

L’ufficio scolastico regionale si rapporta agli uffici scolastici provinciali. In ogni ufficio scolastico c’è un referente per il volontariato che cerca di mettere in contatto le scuole con le associazioni di volontariato.

Volevano trovare anche un aggancio con le università per dare una continuità.

Stiamo studiando con la cattolica, la bocconi e il politecico per avere diverse progettualità

 

Si è pensato di lavorare sulla peer education: giovani che possano portare le loro competenze nella scuola.

Si è studiato un progetto con i giovani di ingegneria senza frontiere che potrà essere utilizzato dalle università che lo vorranno. I giovani universitari tutorati dai loro docenti costruiscono un breve percorso di informazione con i docenti delle scuole superiori. In orario curricolare lavorano su temi come energia acqua igiene ambiente. L’insegnante concorda con loro, attraverso un questionario di pre e post test, il programma di formazione. Lavorando con le associazioni di volontariato si è valutato di fare delle esperienze di cose che hanno imparato.

Abbiamo trovato associazioni che si occupano di problemi dell’ambiente che ospiteranno i giovani per fare esperienza sul campo.

E’ importante che la formazione avvenga tra generazioni vicine.

La scuola è alla ricerca del coinvolgimento attivo. E’ importante che gli universitari tornino nelle loro scuole.

Il rapporto tra università e scuola ha una ricaduta molto evidente.

Si vuole stimolare l’intelligenza globale.

 

Esperienza di PARMA

Arrighetti chiede che ci sia un incontro annuale su questo argomento.

Nasce nella rete della cooperazione provinciale in cui confluisce l’università.

Si voleva creare un tavolo che si occupasse delle scuola.

Hanno partecipato numerosi docenti (40) delle scuole medie e superiori.

I docenti sono sensibili.

Cooperazione allo sviluppo intensa nella multiculturalità e della conoscenza dell’altro.

Ha ricevuto un finanziamento di una fondazione bancaria.

 

I metodi del progetto sono che gli studenti nel loro percorso curricolare eseguono una produzione di videoclip, testi teatrali, letterari, tecnici, artistici, partecipando a un "Nasce un concorso di idee"

Il progetto si amplia poi con un collegamento tra scuole di Parma e scuole di paesi lontani.

Attraverso gemellaggi.

Entro maggio si arriverà con una restituzione ad altri gruppi classi con prodotti fruibili (video clip, testi, poesie, disegni) che saranno portati all’esterno ad di fuori del gruppo classe.

 

Nelle scuole esistono progetti di interculturalità molto sviluppati che vanno monitorati e promossi.

 

Colombo

Parlare di volontariato all’interno dei corsi di laurea trascende l’attività di volontariato stesso e porta a un cambiamento di mentalità, diventa un stile di vita e di lavoro.

PUNTO TERZO

Il progetto europeo EDULINK

C’è una terza call per aprile 2008

Il finanziamento globale è di 35 milioni di euro

 

Si condividono le seguenti esperienze:

a. Parma: tecnologie alimentari con riferimento. Lavora con il Burkina

Una seconda proposta meno formalizzata e con il corso di laurea infermieristica.

 

b. Stefano Rossi - Università di Trento.- Scuola allo sviluppo locale

Scuola allo sviluppo locale per sostenere Mozambico Namibia Botzuana sud Africa. L’application è stata scartata nella prima selezione.

 

c. Università di Aosta. Propone:

Well fare a confronto

Master

Formazione executive

 

c. Politecnico di Milano - Colombo

Kenia chiede un upgrading dei politecnici e la costruzione di un network universitario locale (est african comunità – Uganda e burundi)

PARTE QUARTA

La formazione universitaria alla cooperazione allo sviluppo.

 

E’ uno degli obiettivi principali del CUCS.

Relaziona Arrighetti – Università di Parma (economia)

C’è una riforma in corso sull’offerta formativa che porta una valorizzazione alla formazione alla cooperazione internazionale nei corsi di laurea.

 

Ci sono due possibili modalità:

1. Corsi di laurea triennale o di specializzazione

2. Moduli comuni all’interno dei corsi di laurea

L’idea di inserite il tema della cooperazione nei percorsi standard di formazione.

 

La situazione attuale in molti atenei è l’erogazione di un numero di crediti liberi (abitualmente compresi tra 2 e 6) all’interno dei singoli atenei. Infatti con l’ordinamento attuale i CFU di facoltà sono negoziati a livello locale. La sfida è stabilire se esiste invece la possibilità di creare CFU liberi a livello di ateneo.

 

Viene posta l’esperienza dell’insegnamento della lingua inglese o dell’informatica i cui corsi sono stati posti a livello di ateneo.

 

Arrighetti ipotizza anche che negli atenei in cui esistano centri di ateneo di cooperazione queste possano essere le afferenze di questi CFU.

 

Si decide di fare un censimento degli attuali CFU erogati e investigare suia moduli contenutistici comuni che la possibile configurazione istituzionale di questi corsi di ateneo.

 

Vengono poi citate le seguenti esperienze:

a. Bergmo: Sono attivi i seguenti insegnamenti:

Educazione migrazione e sviluppo

Politiche educative nei paesi dell’africa subsariana

Si è arrivati ad creare una laurea specialistica

Dall’anno prossimo si inizia un dottorato sulla coperazione internazionale.

 

b. Padova: laurea triennale gestite con più facoltà.

 

c. Trento: ha un corso di progettazione partecipata e risoluzione dei conflitti ambientali.

 

Felice Rizzi suggerisce che negli atenei del Nord esista una progettazione comune sulle lauree specialistiche per creare formazioni specilsitiche differenziate e di alto livello.

 

Felice Rizzi

La specifica universitaria è la formazione e la ricerca. Non bisogna trasferire i modelli del nord nei PVS ma dobbiamo sostenere la ricerca scientifica del sud. Bisogna parlare di costruzione collettiva e non di trasferimento tecnologico.